Scambi di Opere d’Arte tra Italia e Francia | Luxury Homes
SCAMBI DI OPERE D’ARTE: OPPORTUNITA’ O SVANTAGGIO?
Il prestito di opere d’arte di pittura e di scultura, di manoscritti antichi e preziosi è pratica consolidata fin dai tempi della cultura ellenistica e nella Roma antica. L’inizio dello scambio di opere d’arte è attestato anche nel Rinascimento quando, nella corrispondenza tra Isabella d’Este e Cecilia Gallerani, si può intuire la volontà di richiedere dipinti in prestito da parte delle due nobildonne.
Ma che, per stilare un accordo di reciproco prestito, occorresse addirittura un apposito trattato di governo fra due ministri è una prassi abbastanza inusuale.
Questo è avvenuto il 24 settembre 2019 quando è stato firmato un “Memorandum d’Intesa” a Parigi dal Ministro della Cultura italiano Dario Franceschini e il Ministro della Cultura francese Franck Riester con cui è stato siglato un accordo per uno scambio di opere reciproco, in vista delle celebrazioni commemorative del cinquecentesimo anno di morte di Leonardo nel 2019 e di Raffaello nel 2020.
Questo accordo ha creato una serie di polemiche sia a livello politico che culturale a tal punto che Italia Nostra, che è primaria e riconosciuta associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali, ha ottenuto dal TAR la sospensione del prestito dell’Uomo Vitruviano, il celebre disegno di Leonardo, conservato all’Accademia di Venezia, che è una delle opere d’arte oggetto di scambio.
Il Tribunale Amministrativo del Veneto (TAR) ha respinto nel mese di ottobre il ricorso dell’associazione Italia Nostra, rilevando che la sua richiesta “non era sufficientemente motivata”, confermando così il prestito dell’opera al Museo di Parigi.
Vediamo ora di capire nello specifico l’accordo cosa prevede.
MEMORANDUM D’INTESA: COSA CONTIENE?
L’accordo prevede che lo scambio includa sette opere per parte, inoltre l’Italia manderà in Francia altre 14 opere che figurano come “opere non oggetto del Memorandum” che appartengono ai nostri musei statali.
Fra le principali opere d’arte che rientrano nel prestito da parte dell’Italia segnaliamo:
- L’Uomo Vitruviano, simbolo delle Gallerie dell’Accademia di Venezia;
- La Scapigliata di Leonardo, ormai celebre icona della Galleria Nazionale di Parma;
- L’Incredulità di san Tommaso del Verrocchio, probabilmente insieme al San Marco di Donatello l’opera più nota del Museo di Orsanmichele;
- Studio di paesaggio degli Uffizi, la prima opera nota di Leonardo, risalente al 1473;
- Le copie di Leda e della Battaglia di Anghiari.
- Ed altri quattro disegni famosi: Studio di paesaggio, Studio per l’adorazione dei Magi e due Studi di panneggi.
Mentre la Francia si priverà di sole sette opere di Raffaello tra cui il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con un amico e cinque disegni di Raffaello che verranno esposti in Italia nel 2020 a Roma dal 5 marzo al 14 giugno alle Scuderie del Quirinale, in collaborazione con gli Uffizi e a Urbino al Palazzo Ducale (in corso fino al 19 gennaio).
L’UOMO VITRUVIANO AL CENTRO DELLA CONTESA
Al centro della polemica su questo accordo, finita pure al TAR, è l’Uomo Vitruviano, celebre rappresentazione di Leonardo delle proporzioni ideali del corpo umano in inchiostro e penna su carta, conservata alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, opera che non è però esposta al pubblico, ma viene conservata nei depositi dell’accademia.
L’opera secondo il soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Marco Ciatti, non dovrebbe essere spedita al Louvre perché rischia di deteriorarsi ulteriormente. Invece secondo l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro il disegno non è fragile e può viaggiare ed essere sposto in assoluta sicurezza al Louvre.
Detti i fatti lungi da noi esprimere un giudizio politico o scientifico su questo accordo di scambio, ma una piccola considerazione la vogliamo fare.
E’ evidente che i musei internazionali d’arte creano ogni anno un movimento economico tale da non poter essere trascurato dai governi. Il Louvre, difatti, è dati alla mano, il museo d’arte più conosciuto e più visitato al mondo.
Ma i prestiti di opere d’arte antica dovrebbero rimanere fuori sia dalla politica che dagli interessi economici ed assolvere al loro unico compito che è la conoscenza della “Bellezza dell’arte” senza essere manipolati per scopi materiali.
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